
L’idea che la “razza” sia scomparsa dagli orizzonti cognitivi e identitari degli italiani ha assunto da qualche decennio lo statuto di verità data per scontata. Il “nuovo razzismo” che caratterizza l’Europa, si dice, prende di mira la differenza culturale. Eppure, se si mette alla prova questo assunto indagando i prodotti della cultura di massa o le mappe mentali delle persone, le categorie razziali settecentesche appaiono ancora oggi una risorsa diffusa per la rappresentazione e la comprensione del mondo.
Gli interventi di questo seminario indagano proprio questo: la sopravvivenza, anzi, la vitalità, della linea del colore nell’idea che gli italiani hanno degli altri e di se stessi. Il confronto con gli Stati Uniti, il paese preso a modello di un razzismo anti-nero, ‘vecchia maniera’, aiuterà ad andare oltre queste facili ma problematiche semplificazioni.